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Civico 34 | I quattro amici sono entrati nel loro nuovo appartamento

Inaugurato oggi il progetto Anffas “Civico 34” grazie al quale 4 ragazzi con disabilità intellettiva vivranno in un appartamento tutto loro.

Stamattina Paolo M., Luca T., Mariano R. e Paolo S. hanno dato il benvenuto nella loro nuova abitazione, in ambiente protetto, all’interno degli spazi Anffas Macerata.
Si tratta di un delizioso appartamentino completamente ristrutturato dentro il quale batte un cuore domotizzato per rendere ogni gesto quotidiano semplice e a loro misura. Grazie a “Civico 34” frasi come “Cosa c’è in TV stasera?”, “Oggi tocca a te sistemare la cucina”, “Andiamo al cinema domani?” diventeranno di ordinaria quotidianità per chi fino ad ora non aveva mai avuto modo di viverle appieno.

Ora, grazie alle innovazioni introdotte dalla legge 112/2016 sul “Dopo di Noi” e affiancati da Ambito territoriale n.15 e Assemblea legislativa delle Marche, i quattro amici hanno scelto dove e con chi abitare per iniziare un percorso che tende all’indipendenza.

Da oggi quella è casa loro, sono felicissimi e emozionati.

Paolo S. e Mariano R. hanno una borsa lavoro nel negozio Tuttincluso. Luca è l’ultimo arrivato in comunità alloggio ma con il più grande desiderio di fare una vita autonoma. Paolo M., invece, è impegnato tutte le mattine nel preparare caffè nella sede Anffas Macerata a chi si ferma da lui a scambiare due chiacchiere. All’inaugurazione del loro appartamento sono arrivati in tanti, amici, parenti, sostenitori del progetto, partner e hanno preso la parola il presidente nazionale Anffas Roberto Speziale, Romano Carancini in qualità anche di presidente del comitato dei sindaci dell’Ambito n.15, la coordinatrice dell’Ambito territoriale n.15 Carla Scarponi, il coordinatore del centro residenziale Michele Mengascini, l’operatore Anffas Claudio Ciccioli, l’architetto Fabrizio Cesari, il curatore della comunicazione e immagine Fabio Fondi e il presidente Anffas Macerata Marco Scarponi il quale ha ricordato che questo nuovo progetto è il frutto di un forte impegno iniziato con il suo predecessore Mario Sperandini e che “il progetto “Civico 34” rappresenta un futuro fino ad oggi sognato e immaginato, reso possibile grazie sia ai mutamenti culturali in atto rispetto al concetto di disabilità, sia alle innovazioni tecnologiche in grado di azzerare gli ostacoli che, di fatto, impediscono la praticabilità delle più semplici azioni quotidiane”.

“Grazie anche ad Anffas – ha concluso Speziale il quale ha sottolineato come questo progetto nasca dalla maturità sviluppata nel territorio di Macerata e dall’ottimo rapporto fra Anffas locale e istituzioni – si è passati dal Medioevo al futuro della disabilità. Le famiglie, prima della legge 112/2016, erano angosciate dalla domanda su cosa ne sarebbe stato del proprio figlio quando loro non avrebbero potuto più assisterli. Anche ai nostri figli disabili dobbiamo dare prima la vita e poi, in modo progressivo, le ali per far fare loro esperienza di distacco progressivo dalla famiglia e renderli il più possibile indipendenti. “Civico 34” – ha concluso – è un esempio di ciò”.

Testo e foto di Paola Olmi, riproduzione riservata©
          
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